Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
Collegio Araldico Romano
Istituto Araldico Romano 1853


IL COLLEGIO


    Il Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano -1853 con sede a Roma in via Roccaporena n. 51, costituito a Roma con formale atto notarile del Dr. Carlo Federico TUCCARI, Notaio in Roma, con studio in via IV Novembre n. 96, iscritto al Ruolo dei Distretti Notarili Riuniti di Roma, Velletri e Civitavecchia, è sorto quale RI-FONDAZIONE MORALE dell'estinto Collegio Araldico-(Istituto Araldico Romano) di via dell'Anima n. 16.

    Difatti al fine di dissociarsi dalla nota vicenda giudiziaria, che nel 2011 ha visto coinvolto il Conte Roberto Colonnello Bertini Frassoni, (segretario generale di quello storico sodalizio, il 18 maggio 2015 alcuni soci dell'estinto Collegio Araldico di via Santa Maria dell'Anima n. 16, al fine di ridare continuità ai più alti ideali di quell’ ente, hanno operato una rifondazione morale del Collegio Araldico Romano, con opportuni depositi nelle sedi legali, competenti, la cui nuova sede è a Roma in via Roccaporena n. 51 (collina Fleming).

    Codesto Collegio, è dunque la sola rifondazione, morale ed ideologica dello storico Istituto Araldico Romano, divenuto poi Collegio Araldico, fondato a Roma nel 1853 dal Conte Baldassarre Capograssi Guarna (28/12/1823-8/01/1906) segretario del Senato Romano, Decano degli Avvocati Concistoriali, e Cameriere di Cappa e Spada di Sua Santità papa Pio IX, con gli scopi di mantenere vivo il culto delle tradizioni ed il rispetto al principio di autorità, e di coltivare gli studi araldici nell’interesse della storia.

    Fu utilizzato per controllare a fini protocollari, l'esatta e vera titolatura nobiliare dei numerosi forestieri provenienti da ogni dove, coadiuvando con la Commissione Araldica Capitolina.

    L'Istituto fondato dal Conte Capogrossi Guarna fu inoltre il primo Sodalizio Araldico sorto in Italia con intendimenti assolutamente etici e scientifici.

    Fu posto sotto il Patronato dei Santi Luigi IX Re di Francia ed Enrico Imperatore; ebbe il viatico morale della benedizione del Sommo Pontefice Pio IX.

    Il Conte Baldassarre Capogrossi Guarna resse il sodalizio da lui fondato per un intero cinquantennio, coadiuvato, con la carica di Segretario Generale, prima dal Marchese Don Innocenzo Longhi di Fumone, patrizio coscritto romano, e poi dal Conte Pio Miccinelli, guardia nobile di Sua Santità.

    Alla morte del Conte Baldassarre Capogrossi Guarna per la successione la scelta, unanime, si posò sul Conte Ferruccio Pasini Frassoni, Patrizio ferrarese, già insignito di numerosissime alte onorificenze soprattutto estere e di importanti titoli accademici, sin da allora considerato e riconosciuto, per i suoi dotti studi e per attività di ricerche, insigne ed autorevolissimo Maestro di fama europea di discipline araldiche.

    A succedere al Conte Pio Miccinelli nella carica di Segretario Generale fu chiamato il Conte Carlo Augusto Bertini.

    Con l'inizio dell'anno 1903, venne fondata la Rivista Araldica, concepita come organo ufficiale del Collegio Araldico. Il Sommo Pontefice Leone XIII incoraggiò con la Sua Apostolica benedizione l'iniziativa.

    Il Suo successore, Pio X, dette anche egli il Suo sostegno morale, quasi all'indomani stesso della elevazione al soglio pontificio.

    Nel 1910, il Collegio Araldico pubblicava la prima edizione del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana.

    La consulenza tecnica all'aristocrazia acquistò ampio spazio ed ebbe sviluppi di grande rilievo per le ricerche genealogiche, lo svolgimento di pratiche nobiliari, il patrocinio presso la Consulta Araldica del Regno.

    Dopo la morte del Conte Ferruccio Pasini Frassoni hanno ricoperto la carica di Presidenti del Collegio:

  • il Marchese Adriano Colocci Vespucci, nobile di Jesi, che prodigò la sua instancabile attività per oltre un decennio, sempre vegeto e dinamico malgrado la venerabile età;

  • Don Umberto Ruffo di Calabria dei Principi di Scilla, Bali di Gr. Cr. e Dev. del S.M.O. di Malta, Gran Maestro delle cerimonie di S.M. il Re. Troppo presto, (nel 1944) la morte ne troncò la preziosa e laboriosa esistenza perché il sodalizio da lui presieduto avesse potuto ricevere quegli impulsi che egli si proponeva di dargli e che potenzialmente era in grado di imprimergli per le preclari sue virtù;

  • il Principe Don Rufo Ruffo, Principe della Scaletta;

  • il Marchese Attilio Vignolo di Cos, Decano dei Membri del Collegio Araldico per esservi stato immesso con la prima leva successiva a quella dei fondatori;

  • il Duca di Serracapriola Don Giovanni Maresca Duca della Salandra, cultore insigne di studi araldici e vero Maestro in essi;

  • il Barone Giovanni di Giura, Segretario di S.M. il Re Umberto II per l’Araldica.

  • S.A.R. Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta.

  • Attuale Presidente delegato di codesto Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano, (nominato in data 22.07.2015 dal Consiglio dei Soci Fondatori), è il barone Ettore Gallelli Benso de Salazar.

    Codesto Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano 1853, nel segno della tradizione e della continuità, amministra dunque (nel pieno rispetto delle leggi sull'editoria), il Libro d'Oro della Nobiltà Italiana -nuova serie corrente, nonché la Rivista Araldica (Rivista del Collegio Araldico) nuova serie.

    La Rivista Araldica (Rivista del Collegio Araldico), nel suo filone di organo tecnico, è giunta ormai al 102° anno di vita, mentre per Libro d'Oro si è avuta nel 2015 la pubblicazione della XXV 2015-2019, registrata in marzo e nuovamente luglio 2015 presso l'Ufficio Pubblico Generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941), acquisendo quindi tutti i diritti editoriali in esclusiva secondo le disposizioni di legge sull'editoria, dunque formalmente riconosciuto dallo stato, attraverso il Ministero per i Beni e Attività Culturali (MIBAC).


Lo statuto dell'estinto Collegio Araldico di via dell'Anima n. 16

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