Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
Collegio Araldico Romano
Istituto Araldico Romano 1853



DIRITTO D’AUTORE

SUL LIBRO D'ORO



    La prima edizione del Libro d’Oro della Nobiltà Italiana apparve a Roma nel 1910 a cura del Collegio Araldico, per impulso dell'allora segretario Carlo Augusto Bertini, con successive edizioni ogni due o tre anni fino agli anni trenta, quando per la Presidenza del Consiglio dei Ministri emise un decreto di inibizione all'uso del nome Libro d'Oro, in quanto era lo stesso di quello del registro ufficiale, nobiliare, dello Stato, custodito attualmente presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma (Eur), e ciò rischiava di ingenerare confusione nei lettori.

    Le edizioni del 1933-36 (stampata nel 1935) e del 1937-39 (stampata nel 1939) vennero infatti intitolate Libro della nobiltà italiana togliendo quindi "d'Oro" dal titolo.

    Dopo la sospensione delle pubblicazioni per le note vicende belliche, tra il 1939 e il 1949 l'opera riprese tuttavia ad essere pubblicata dalla famiglia Bertini Frassoni, sempre con periodicità irregolare, e con lo stesso nome del documento ufficiale, quindi (in VIOLAZIONE del Decreto inibitorio tutt'oggi vigente e perpetuo), in quanto il LIBRO D'ORO DELLA NOBILTA' ITALIANA, custodito presso l'Archivio Centrale di Stato di Roma (via degli Archivi n. 27) è tutt'oggi un registro anagrafico, nobiliare, ufficiale, di esclusiva pertinenza statale.

    Al fine di sanare questa posizione, nel 2014 Ettore Gallelli -editore vedute le vicende legali che colpirono la famiglia Bertini Frassoni, e su insistenza di membri del Collegio Araldico, regolarizzò l'opera, registrando la nuova serie presso l'Ufficio pubblico generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941), dipendente dal Ministero per i Beni e Attività Culturali (MIBAC) acquisendo quindi tutti i diritti editoriali in esclusiva.



REGISTRAZIONI


1-Atto di decadenza legale sui diritti alla testata Libro d'Oro della Nobiltà Italiana, da parte di Roberto Colonnello Bertini Frassoni, e del Collegio Araldico Romano, a seguito di contumacia in tribunale, dichiarata in data 26 settembre 2013 

2- Licenza di uso Esclusivo da parte del marchio Ettore Gallelli-editore, sulla testata LIBRO D'ORO DELLA NOBILTA' ITALIANA -nuova serie corrente- Ettore Gallelli-editore, (deposita in marzo 2014) presso l'ufficio pubblico generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941)

3-Licenza di uso Esclusivo da parte del marchio Ettore Gallelli-editore (luglio 2014) attraverso secondo deposito presso l'ufficio pubblico generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941)

4-Licenza di Uso Esclusivo del marchio Ettore Gallelli-editore, sulla veste grafica e tipografica del LIBRO D'ORO DELLA NOBILTA' ITALIANA -nuova serie corrente- Ettore Gallelli-editore, attraverso deposito della veste grafica e tipografica, distintiva della copertina, presso l'apposito ufficio editoriale OPERE e DISEGNI.

5-Domanda di registrazione  presso l'ufficio Italiano marchi e brevetti

6-LICENZA ALL'USO ESCLUSIVO DELLA PRIMA VARIANTE DI COPERTINA DEL LIBRO D'ORO DELLA NOBILTA' ITALIANA -nuova serie corrente- Ettore Gallelli-editore, attraverso deposito della veste grafica e tipografica, distintiva della copertina, presso l'apposito ufficio editoriale OPERE e DISEGNI 

7-LICENZA ALL'USO ESCLUSIVO DELLA SECONDA VARIANTE DI COPERTINA DEL LIBRO D'ORO DELLA NOBILTA' ITALIANA -nuova serie corrente- Ettore Gallelli-editore, attraverso deposito della veste grafica e tipografica, distintiva della copertina, presso l'apposito ufficio editoriale OPERE e DISEGNI 




    In foto l’ edizione del 1933-36 intitolata Libro della nobiltà italiana (togliendo quindi "d'Oro" dal titolo per ottemperare al decreto di inibizione all’uso del nome Libro d’Oro).



    In foto il Libro d’Oro originale, infatti registrato presso l'Ufficio pubblico generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941), dipendente dal Ministero per i Beni e Attività Culturali (MIBAC) acquisendo quindi tutti i diritti editoriali in esclusiva.




GALLELLI-EDITORE è il solo autorizzato dal Ministero per i Beni e Attività Culturali, relativamente all'uso del nome Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie corrente, da lui registrato e pubblicato in luglio 2014.

Stessa cosa per l’utilizzo della veste grafica della copertina dell’opera, dato che è stata registrata col modulo denominato arti del disegno, ed è quindi di suo esclusivo utilizzo.







Il Libro d'Oro della Nobiltà Italiana venne aggiornato dal Collegio Araldico Romano (Roma via dell'anima n. 16) dal 1910 al 2010, per un totale di 24 edizioni.

Da luglio 2014 la nuova serie corrente è invece aggiornata dal Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano (di Roma, via Roccaporena n. 51) edito dal marchio Ettore Gallelli-editore, che lo ha infatti rilevato ai sensi di legge, con formale riconoscimento del Ministero Italiano per i Beni e Attività Culturali, attraverso apposita registrazione presso l'ufficio pubblico generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941).



Il solo il Libro d’Oro ufficialmente certificato dal Ministero Italiano Beni e Attività Culturali, e pubblicato in luglio 2014 reca infatti nella parte posteriore delle copertine il bollino di originalità -MIBAC.



La serie originale reca sul retro delle copertine Il bollino di originalità Ministero Italiano per i Beni e Attività Culturali, con apposita registrazione presso l'ufficio pubblico generale delle opere protette dalla legge sul diritto d’autore (art. 103 L. 633/1941).



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